21 giugno 2007

La tregua di Natale

Girovagando su internet si scoprono tante cose belle, che la tv non ci dice....Ad esempio questo.


fonte: http://sebastianoscrofina.blogspot.com/



La tregua di Natale
Quando l'uomo dice no alla guerra - 22 dicembre 2006
di David G. Stratman - Link alla pagina originale
Tradotto per www.disinformazione.it da Stefano Pravato

Il giorno di Natale del 1914, nel primo anno della prima guerra mondiale, i soldati tedeschi, inglesi e francesi disobbedirono ai loro superiori e fraternizzarono con “il nemico” lungo due terzi del fronte occidentale. Le truppe tedesche innalzarono alberi di Natale fuori delle trincee con le scritte “Buon Natale.” “Voi non sparate, noi non spariamo.” A migliaia, le truppe attraversarono la terra di nessuno su cui giacevano sparsi corpi in decomposizione. Cantarono i canti di Natale, si scambiarono le foto dei cari rimasti a casa, condivisero le razioni, giocarono a calcio, arrostirono persino alcuni maiali. I soldati abbracciarono gli uomini che solo poche ore innanzi cercavano di uccidere. Si misero d'accordo per avvertirsi se i superiori li avessero obbligati a imbracciare le loro armi e di mirare in alto.

Agli alti comandi, di entrambe le parti, vennero i brividi. Stava succedendo il disastro: soldati che dichiarano la loro fratellanza e che rifiutano di combattere. I generali, da tutte e due le parti, dichiararono questo pacificarsi spontaneo come tradimento e pertanto conforme alla corte marziale. Entro marzo 1915 il movimento di fraternizzazione era stato sradicato e la macchina di morte rimessa completamente all'opera. Al momento dell'armistizio nel 1918, quindici milioni di persone erano state massacrate.

Poche persone sanno la storia della tregua di Natale. I capi militari non hanno infranto le loro regole per renderla pubblica. Il giorno di Natale del 1988, una cronaca nel Boston Globe accennava che una radio FM locale aveva mandato in onda “Natale nelle trincee,” una ballata sulla tregua di Natale, parecchie volte e c'era stato un effetto stupefacente. A Boston, la canzone era diventata il pezzo più richiesto durante le feste su parecchie stazioni FM. “Ancor più stupefacente del numero di richieste avute è la reazione seguente alla ballata degli ascoltatori che non l'avevano mai sentita prima,” ha detto il conduttore. “Mi telefonavano profondamente commossi, a volte in lacrime, chiedendo, 'Cosa diavolo ho appena ascoltato?'”

Penso di sapere perché gli ascoltatori si erano commossi. La storia della tregua di Natale va contro la maggior parte delle cose che ci hanno insegnato circa la gente. Ci fa dare un'occhiata di un mondo come vorremmo che fosse e dice, “Questo, una volta, è veramente accaduto.” Ci ricorda di quei pensieri che manteniamo celati, fuori della portata della TV e degli articoli di giornale che ci dicono come la vita umana sia insignificante e meschina. È come sentire che i nostri desideri più profondi in verità sono giusti: realmente il mondo potrebbe essere differente.

Estratto da “We CAN Change the World: The Real Meaning of Everyday Life” di David G. Stratman (New Democracy Books, 1991).

E a questo proposito:

Dalla lettera di un soldato inglese:


They say they won't fire tomorrow if we don't so I suppose we shall get a bit of a holiday — perhaps. After exchanging autographs and them wishing us a Happy New Year we departed and came back and had our dinner. We can hardly believe that we've been firing at them for the last week or two — it all seems so strange. At present its freezing hard and everything is covered with ice. There are plenty of huge shell holes in front of our trenches, also pieces of shrapnel to be found. I never expected to shake hands with Germans between the firing lines on Christmas Day and I don't suppose you thought of us doing so.





3 commenti:

Aniello ha detto...

La storia grossomodo la conoscevo (il video della canzone de "Le Vibrazioni" intitolata "Sono più sereno" raccontava proprio questo) ed è una gran bella cosa, che come tale non è stata divulgata.
E' da sottolineare il fatto che molti di quelli coinvolti nella tregua sono stati giustiziati, non tanto i soldati semplici (imputati di "semplice" tradimento) che vennero trasferiti in altre zone del fronte, quanto gli ufficiali ed i sottufficiali sui quali ricadette la colpa che furono giustiziati per "alto tradimento".
Va beh. Ciao e buon Natale

Aniello ha detto...

oè Dazio... se vuoi registrati a Netlog (it.netlog.com) che ci tengo una sorta di blog anche la sopra, sicoramente più visitato (ultimamente ho raggiunto un picco di visite, media 10 al giorno :D) e su cui metto praticamente le stesse cose.

Saluti

Dario ha detto...

oh nello, io già ci sono registrato su netlog ma francamente non lo uso mai...ergo non so la media visite in generale, ma la MIA media visite su netlog è di circa 10 l'anno....