06 giugno 2007

Lezioni di fisica

Prima di leggere questa storia, sappiate che l'ho presa da un sito che ora vorrei citare, ma dato che purtoppo l'altra volta ho fatto copia ed incolla senza riscrivere il nome del sito, e che i siti che hanno pubblicato questa storia sono più o meno 300, l'autore non si offenderà se non sono riuscito a ritrovare il sito da cui l'ho presa...detto ciò passiamo alla storiella.........che tra l'altro sembra essere realmete avvenuta all'università di Genova




Un professore di termodinamica ha assegnato un'esercitazione a casa agli studenti del suo corso di laurea. Il compito consisteva in una domanda:"L'inferno è esotermico (libera calore) o endotermico (assorbe calore)? Sostenete la risposta con delle prove ".La maggior parte degli studenti ha cercato di dimostrare le proprie convinzioni citando la legge di Boyle (un gas si raffredda quando si espande e si riscalda quando viene compresso), o alcune sue varianti. Uno di loro, tuttavia, ha scritto quanto segue. "Innanzitutto, dobbiamo sapere come cambia nel tempo la massa dell'inferno. E quindi abbiamo bisogno di stabilire i tassi di entrata e uscita dall'inferno delle anime. Credo che possiamo tranquillamente assumere che, quando un'anima entra all'inferno, non è destinata a uscirne. Quindi, nessuna anima esce. Per quanto riguarda il numero di anime che fanno il loro ingresso all'inferno, prendiamo in considerazione le diverse religioni attualmente esistenti al mondo. Un numero significativo di esse sostiene che se non sei un membro di quella stessa religione andrai all'inferno. Siccome di queste religioni ce n'è più di una, e abbracciano una sola fede per volta, possiamo dedurne che tutte le persone e tutte le anime finiscono all''inferno. Dunque, stanti gli attuali tassi di natalità e mortalità della popolazione mondiale, possiamo attenderci una crescita esponenziale del numero di anime presenti all'inferno. Ora rivolgiamo l'attenzione al tasso di espansione dell'inferno, poichè la legge di Boyle afferma che, per mantenere stabile la temperatura e la pressione dentro l'inferno, il volume dello stesso deve crescere proporzionalmente all'ingresso delle anime. Questo ci dà due possibilità: 1) se l'inferno si espande a una velocità minore di quella dell'ingresso delle anime, allora temperature e pressione dell'inferno saranno destinate a crescere, fino a farlo esplodere;2 ) naturalmente, se l'inferno si espande più velocemente del tasso d'ingresso delle anime, allora temperatura e pressione scenderanno fino a quando l'inferno non si congelerà. Dunque, quale delle due è l'ipotesi corretta? Se accettiamo il postulato comunicatomi dalla signorina Teresa Baghini durante il mio primo anno all'università, secondo il quale "farà molto freddo all'inferno prima che io te la dia", e considerando che ancora non ho avuto successo nel tentativo di avere una relazione sessuale con lei, allora l'ipotesi 2 non può essere vera. Quindi l'inferno è esotermico".Lo studente ha preso l'unico 30.

1 commento:

Aniello ha detto...

Caspiterina!
Certo che la soluzione data dallo studente è molto "fisica" (hehehe mi si perdoni il gioco di parole ma era troppo appetibile per me). A buon intenditor poche parole.

Poi un piccolo appunto alla soluzione stessa. Non è stata valutata l'ipotesi secondo cui l'inferno si ingrandisca proporzionalmente all'ingresso di anime al suo interno (con v dell'espansione = v ingresso anime).
In tal caso pressione e temperatura rimarrebbero costanti per tutti i secoli dei secoli amen.
Ma questa soluzione non è accettabile. E spiegherò qui di seguito perchè.
La soluzione giusta non può comunque essere quella da me appena esposta perchè la temperatura dell'infermo NON può essere costante. Il concetto che sta alla base della definizione stessa di inferno è che esso debba essere punitivo; se la temperatura fosse costante, dopo uno o due millenni (cosa vuoi che siano di fronte all'eternità) ci si abituerebbe e verrebbe così a decadere il suo fine punitivo. Pertanto l'inferno deve essere tendente all'infinito calore o all'infinito freddo.

Au revouir